Non dormo e poi dormo
ma ho sonno e son sveglio
che il caldo mi manda in bestia la mente
come se mai fossi stato uno col senno.
Mi ascolto, parlandomi singhiozzando
poi basta, taccio
mi annoiano perfino i miei dogmi
quelle piccole perversioni sulle quali un uomo fonda la sua vita
mi bacio i palmi
rassicurandomi
mi assolvo dalle mie felici imperfezioni.
Provateci a tuffarvi dentro me
quel brivido dell’affogare respirando ancora
con gli occhi lucidi
e le labbra gonfie
graffiando la vita tutt’intorno
con noia e finto senso del pudore
disdicevole disprezzo e boriosa e malcelata asprezza.
Fa freddo nel mio buio
fammi un piacere,
stanne lontano.