Avevo.
Una mente che saltava il vuoto senza paura
ed un sorriso poco amaro,
senza il tempo ad incuriosirlo.
poi in testa un cappello da marinaio.
Oh mio capitano.
Cammino ancora,
stanco come allora.
Il grande grigio sopra tutte le cose
e il madido suono sordo e asciutto
trattenuto disperatamente
tra i capelli fradici
che sanno d’anima calda.
Fermo.
Con la calma che fretta non conosce
blando mi affaccio a sorseggiare
il resto di una vita che scivola bagnata
dalle pareti d’un calice sincero come me.
Dolce come un tuono.
Collerico come la carne.
Dimentico di ciò che mi circonda.
Rimane dei miei occhi scuri
un appiccicoso fondo di bicchiere
dove tu o io, o noi
potremo veleggiare verso porti
solo velatamente sconosciuti.
Alza la vela e respira il vento
oh mio capitano.