C’è da svegliarsi e sentirsi folli
nella stagione annoiata che cavalca questi giorni.
Annaspare aprendo gli occhi
nel ricordarsi i sogni bui
da disegnare sulla propria pelle
e farli sbiadire col biancore
delle mie mani.
E un po’ di nulla e un po’ di tutto
che mi passa per la testa
come il frastuono arido
delle mie labbra secche.
Sono giorni che rapisco le parole tra i denti,
ad ogni sbuffo,
ad ogni tuono.
In questa città ci si calpesta l’ombra
per dire solamente
scrivere una poesia.