Che sia semplice rugiada mattutina che stenta a prender sonno
o che siano i sedili della macchina troppo incrinati
come i fastidiosi rumori che ciò che mi circonda m’addobba
l’urlo di un cucchiaino stridere una tazza di caffè
il respiro delle buche sull’asfalto
gli ulivi che con l’affanno si spogliano
le donne vestite di nero con il lutto fiero
i lampioni stanchi d’osservare i soliti musi lunghi
le ammaccature dei muri di pietra che ridacchiano in solitaria
quando i passi mi trascinano alla loro portata
alla mercé di tutti
che stendono le mani morte a prender pezzi dei miei occhi.
Lasciatene a me un po’
anche
se solo
per un minuto ancora.