Allevo noci per diletto
e le getto contro i muri che mi opprimono
che poi sanno di Cristo e zabaione.
Le caverne che io creo
son i pozzi di quest’occhi,
partiti in guerra a riposare
lasciando un cieco a faticarsi le emozioni.
Io non ci vedo da ieri l’altro.
Quando uscivo a fotter l’aria
si diceva giù al bar
che si fa presto ad ammalarsi di bruttezza
e presto ci si cura di benzina
da inalare in tubi telefonici profondi come bare da musei.
Chiamo il numero del soccorso:
che mi faccia uscir di qua.